Introduce il Sindaco Gian Filippo Santi

CLICCA QUI PER INIZIARE IL TOUR

Su concessione del MiBACT – Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale.
E’ fatto divieto ogni ulteriore riproduzione o duplicazione con qualsiasi mezzo ai sensi del D.Lgs. 42/2004

Qualche notizia

Palazzo Chigi di Formello raccoglie tutte le fasi della storia del paese. Sarebbe più corretto chiamarlo Palazzo Orsini-Chigi perché grandi parti sono da attribuire alla fase orsiniana. Per ricordare la famiglia, la Sala per mostre temporanee con ingresso sotto l’arco e stata chiamata Sala Orsini.

Nei documenti d’archivio, Formello compare per la prima volta fra i possessi Orsini nel 1273. Alla fine dello stesso secolo, dagli scavi archeologici è attestata la prima fortificazione del borgo, con una cinta difensiva che includeva la torre, primo nucleo del palazzo. Alla fine del Trecento dobbiamo verosimilmente collocare la costruzione di un primo palazzo. Si nota la lapide murata nel lato occidentale del palazzo, con stemma Orsini e un’iscrizione in lettere gotiche: factum fuit hoc opus 1373. Dal 1470, sotto Napoleone Orsini (1480), sono attestati lavori al castello di Bracciano, che sara il centro del feudo Orsini, che verranno poi proseguiti dal figlio Gentil Virginio (1445-1497). Parallelamente sono attestati anche lavori a Formello. Una data incisa sulla facciata del palazzo attesta legge 1464, con una leggera precedenza rispetto a quelli a Bracciano.

La costruzione del palazzo per la sua parte più importante si colloca nella seconda metà del Quattrocento, con il cortile rettangolare connotato dal porticato dai pilastri ottagonali in peperino, che sorreggono archi a tutto sesto. Pitture murarie del periodo Orsini si conservano in cinque ambienti del primo piano. Una parte di queste decorazioni risale alla fine del Quattrocento, la restante alla seconda metà del Cinquecento.

Nel settembre 1661 data la vendita di tutto il feudo dagli Orsini ai Chigi. II cardinale Flavio Chigi (Siena 1631 – Roma 1693), che qui ha una delle sue residenze, commissiona lavori a maestranze attive anche in altre sue fabbriche. All’ingresso al centro storico è dipinta la Resurrezione di Cristo (1663), eseguita da Bernardino Mei.

Un lungo periodo di abbandono ha compromesso le decorazioni del Palazzo, venduto nel 1975 dal Chigi alla società Sicom ed acquisito nel 1983 dal Comune, ma in anni recenti il palazzo è stato quasi interamente restaurato e le sue evidenze artistiche recuperate. La sua parte più recente è costituita dalla nuova torre civica di Andrea Bruno (2000) che idealmente ricostruisce l’ingombro originario della torre di vista duecentesca.